Gli impianti dentali già da qualche decennio sono considerati la soluzione migliore per sostituire il dente mancante. La loro capacità di imitare efficacemente la funzione della radice naturale del dente è provata attraverso milioni di interventi d’innesto effettuati con successo.
L’impianto dentale consiste in una piccola e robusta vite in titanio che ha la funzione di sostituire la radice del dente perso. Essa si innesta nell’osso della mascella superiore o inferiore (mandibola). Svolta l’osteointegrazione l’impianto assume la funzione della radice naturale del dente ed è, quindi, capace di sostenere corone artificiali (capsule), ponti o protesi. Gli impianti dentali sono molto robusti e resistenti e, se sottoposti a una regolare manutenzione, possono durare per tutta la vita. La loro manutenzione equivale alla cura che normalmente si dedica ai denti naturali, e consiste nell’uso dello spazzolino e del dentifricio, del collutorio e del filo (seta) interdentale, oltre alle periodiche visite di controllo dal dentista.
Il processo d’innesto dell’impianto è complesso ma breve. Dopo la visita e la radiografia, il chirurgo orale segna la posizione dell’impianto nell’osso mandibolare o mascellare e con un trapano opera il foro che accoglierà l’impianto. A preparazione ultimata, il chirurgo verifica la posizione e, se non c’è bisogno di correzioni, inserisce l’impianto. Dopo che l’impianto è stato allocato nella sua posizione definitiva, su di esso va posta una vite, e sulla vite una corona (capsula) provvisoria. La corona dentale provvisoria resta in sede sino al termine del processo di osteointegrazione dell’impianto all’osso. L’osteointegrazione può durare da 2 a 6 mesi, dopodiché il paziente ritorna dal dentista per le visite di controllo e per l’applicazione della capsula dentale fissa.